venerdì 17 febbraio 2012

La birra a casa si può fare

birra fatta in casaQuando ho iniziato ad informarmi in rete su cosa servisse per fare la birra a casa e soprattutto se fosse possibile, non sapevo ancora che mi si sarebbe aperto un mondo e soprattutto che era possibile farsi da soli quella bevanda che ormai da anni accompagna le mie serate con gli amici. Dirò di più, per molti versi (anche se non sempre) la birra fatta in casa, avvicinandosi a quella artigianale, è molto più buona di qualsiasi birra commerciale in circolazione; almeno secondo il mio personale gusto. Ciò, ovviamente, non è vero per tutti, infatti mi capita spesso di sentirmi dire che le classiche birre commerciali come Heineken, Bud, ecc. sono più buone.  Molto spesso questo capita a due tipi di persone; il primo tipo lo ricondurrei a chi in effetti non ama troppo la birra in generale; la seconda tipologia di persone penso invece si sia ormai “assuefatta” al sapore piatto, filtrato e pastorizzato delle birre commerciali, per queste persone tutto ciò che si differenzia dai sapori a cui sono abituate non è classificato come buona birra, ovviamente il marketing ci ha messo del suo.
Dopo questa  piccola premessa vediamo cosa aspetta chi vuole cimentarsi in questo hobby, che può diventare passione e che, per qualcuno, è diventato un vero e proprio lavoro. Come si può leggere in tante guide ed introduzioni all’homebrewing (questa la parole che può essere tradotta in italiano con birrificazione casalinga), esistono tre tecniche per fare la birra in casa. Il processo base di produzione della birra, che parte dai 4 ingredienti principali (malto, acqua, luppolo e lievito), è uno solo; esistono però altri due procedimenti che permettono, partendo da una sorta di “mosto preparato”, di fabbricare birra inserendosi a metà del processo completo. Le tre tecniche sono:

-       Kit di fermentazione
-       Estratto di malto + grani
-       Fabbricazione tradizionale

Il suggerimento che mi sento di dare, sia per difficoltà che per investimento economico iniziale, è di cominciare con il primo metodo, che prevede la sola fase di fermentazione. Quando si sarà acquisita un po’ di esperienza, cioè dopo due o tre tentativi (si spera riusciti) di birra ottenuta con kit di fermentazione, si potrà pensare di intraprendere il processo di birrificazione più “a monte”, avendo anche più possibilità di intervenire sulla ricetta e quindi sul risultato finale.
Sfortunatamente i negozi dove poter acquistare l’attrezzatura e le materie prime per l’homebrewing non sono molto diffusi, ma i negozi on-line sono molto forniti, riporto qui i due più conosciuti:

Birramia

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